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BATTISTERO
E BASILICA PALEOCRISTIANA DI S. MARTINO (Ovaro)
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La
Società Friulana di Archeologia di Udine (sito Internet:
http://space.tin.it/scienza/gxval/index.html), fondata nel 1989, dopo undici anni di attività, può contare su numerosi soci disseminati su tutto il territorio regionale, con la massima densità nella provincia di Udine. |
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Nel
1996 venne attivata ufficialmente la Sezione Carnica (Alto Friuli), |
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Rosanna Lupieri occupata con le ceramiche di
varie epoche (probabilmente 1600-1700), rinvenute
durante i lavori di restauro dell'edificio ex Carceri di Tolmezzo. |
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Lo scavo di Misincinis , frazione di
Paularo situata su un pendio esposto, a sud nella vallata d'Incarojo
(sulla strada che porta al passo di Lanza, da cui si può raggiungere sia
la valle del Gail che quella del Fella) fu
iniziato su segnalazione della Sezione Carnica di Archeologia. I coniugi
Clama fecero alcuni rinvenimenti, nel novembre '95, durante i lavori per
la costruzione di un marciapiede attorno alla loro casa. |
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![]() Misincinis ha dato qualche risposta a queste domande? |
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![]() ![]() "Materiali raccolti in uno strato superficiale, forse derivanti da tombe distrutte più recenti, e databili dal III al I sec. a. C. sono invece inquadrabili in ambito La Tène e sembrano testimoniare contatti con ambienti celtici del medio Danubio e della Carinzia. Dato il mancato ritrovamento di sepolture di questo periodo, risulta però ancora difficile determinare con esattezza le modalità e la cronologia del presumibile insediamento in Carnia di gruppi di Celti transalpini." (Fonte: fondo pagina) |
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Gli oggetti |
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Per lo più si tratta di corredi funebri, com'era d'uso all'età del
ferro, come fermagli dell'abito e della cintura, elementi di collana,
coltelli, rari recipienti di bronzo. Sono riferibili a una fase antica del V secolo le fibule di tipo "Certosa" della tomba 2. Del IV - inizi III secolo le fibule a falsa balestra con staffa a testa di animale stilizzato. Riferenti a un'area compresa tra Slovenia e Trentino quelle con arco laminare. Caratteristiche di Paularo, invece, quelle con decorazioni sul frontespizio a cerchielli incisi. "I materiali riferibili alla cultura La Tène (cioè la cultura dei Celti storici), non risultano sinora sicuramente più antichi del III sec. a. C. e sono stati per lo più rinvenuti in posizione stratigrafica dubbia: è pertanto incerto se debbano essere riferite a tombe distrutte, in origine deposte al di sopra delle altre, o a deposizioni rituali successive ad un eventuale abbandono della necropoli: si tratta di fibule, di armi tra cui il pìlum (una cuspide di giavellotto che faceva parte dell'armamento di offesa celtico), ed infine di ceramica di tipo transalpino "Grafittonkeramik" (nel cui impasto veniva aggiunta abbondante grafite), confrontabile con reperti moravi del II-I secoolo a. C." Scarsissimi i reperti rinvenuti relativi alla romanizzazione della zona all'epoca di Julium Carnicum. |
Didascalia
immagini, dall'alto:4 fotografie sugli scavi di Misincinis (la prima
del depliant del 1998, mostra Paularo, le altre 3 di proprietà Rosanna
Lupieri) Le seguenti immagini appartengono alle fonti sottoriportate come pure i disegni (di Giuliano Merlatti, Giuliano Righi); - sequenza di deposizione di un nucleo di tombe; - coltello della tomba 34; - cinturone, tomba 2; - olla in Grafittonkeramik (II-I se. a.C.); - fibule a falsa balestra (tardo V-IV sec. a. C.); - ricostruzione dell'armamento di un guerriero celta della prima metà del III sec. a. C. (da Venceslas Kruta, "I Celti", ed. Jaca Book, Milano 1992); - cuspide di giavellotto in ferro (IV-III sec. a. C.); - pendaglio a doppia protome zoomorfa e testa umana, dalla tomba 18; - pendaglio dalla tomba 69. |
Fonti:
"La necropoli di Misincinis dopo lo scavo": pubblicazione in
occasione della mostra di Paularo agosto-ottobre 1998- Soprintendenza del
Friuli Venezia Giulia. "I celti a Paularo?": volantino pubblicato 14-16 aprile 1977 dalla Società Arch. Friulana-Sezione carnica. "Aquileia Nostra" anno LXVIII, ed. Aquileia Museo Archeologico |
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