Associazione
Oncologica
Alto Friuli
L'Associazione, della quale è
Presidente il Dott. E. Vigevani, è stata istituita legalmente
nell'ottobre del 1997, presso l'Unità Operativa di Oncologia del
Presidio Ospedaliero di Tolmezzo.
La sua finalità è aiutare i malati oncologici nell'ambito dell'Azienda
per i Servizi Sanitari n. 3 "Alto Friuli" con interventi
mirati a:
-
migliorare le
condizioni di assistenza del malato sia in ambito ospedaliero che a
domicilio;
-
potenziare i
mezzi diagnostici, terapeutici e riabilitativi a disposizione
dell'Unità Operativa di Oncologia;
-
fornire un
adeguato supporto umano e psicologico al malato ed ai suoi
familiari;
-
promuovere
l'aggiornamento scientifico del personale medico e infermieristico
che opera per i pazienti oncologici.
L'Associazione ha un
Conto Corrente presso la filiale di Tolmezzo del Banco di Brescia: n.
18963.
Per ogni
informazione, chiamare l'Unità Operativa di Oncologia del Presidio
Ospedaliero di Tolmezzo, al n. 0433 488601 e il D.II. Medico del
Presidio Ospedaliero di Gemona al tel. 0432 989204.
L'indirizzo:
Associazione Oncologica Alto Friuli
Via Morgagni, 18 - 33028 Tolmezzo UD
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In Italia ogni
anno muoiono 160.000 persone a causa del cancro. Questa malattia è
dovuta nell'80-90 % dei casi al nostro stile di vita e a fattori
ambientali.
Si calcola che con l'abolizione del fumo di sigaretta, adottando una
corretta alimentazione e sottoponendosi regolarmente a determinati esami
diagnostici, si potrebbe ridurre il numero di queste morti del 40%.
Ciò vuol dire che semplicemente modificando le nostre abitudini ed il
nostro comportamento si salverebbero ogni anno in Italia ben 64.000
persone: una popolazione numericamente non molto distante da quella
residente nel territorio della nostra Azienda Sanitaria.
Due sono le cose
fondamentali che dobbiamo fare se vogliamo ridurre la mortalità dovuta
ai tumori:
LA PREVENZIONE e LA DIAGNOSI PRECOCE
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La PREVENZIONE
consiste nell'adottare tutte
quelle misure in grado di eliminare o per lo meno ridurre le cause
conosciute di insorgenza del cancro; perciò è importante che tutti
siamo informati su quanto è consigliabile fare e su quanto è meglio
evitare nella vita di ogni giorno.
La DIAGNOSI
PRECOCE si
basa sull'evidenza che la malattia tumorale, diagnosticata in una fase
ragionevolmente precoce, è molto spesso curabile in maniera definitiva.
Per questo sottoporsi regolarmente agli esami diagnostici consigliati e
prestare attenzione a determinati disturbi segnalandoli al proprio
medico può essere determinante.
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Decalogo Europeo
contro il cancro
1 - Se fumo,
cerco di smettere al più presto, e non fumo in presenza di altri,
soprattutto dei miei figli.
2 - Cerco di moderare il consumo di alcolici: vino, birra, liquori.
3 - Aumento il consumo giornaliero di verdura e frutta fresca, mangio
spesso cereali ad alto contenuto di fibre, evito di mangiare grassi.
4 - Evito l'aumento del peso corporeo, incremento l'attività fisica.
5 - Evito l'esposizione eccessiva ai raggi del sole, soprattutto nelle
ore più calde della giornata, proteggo la mia pelle e quella dei miei
figli dalle scottature.
6 - Mi attengo strettamente alle norme che invitano a non esporsi alle
sostanze conosciute come cancerogene. Rispetto le istruzioni di igiene e
sicurezza per le sostanze cancerogene negli ambienti di lavoro.
7 - Consulto il medico se noto un gonfiore soprattutto al collo, alle
ascelle ed agli inguini; una lesione che non guarisce, anche in bocca;
un neo che cambia dimensione, forma, colore o che sanguina; se noto del
sangue nelle feci e nelle urine.
8 - Consulto il mio medico se ho una tosse persistente e, se fumo,
qualora la mia tosse abbia cambiato le sue caratteristiche, ed infine se
nel catarro compare del sangue. Mi faccio controllare se la mia voce
cambia tonalità. Consulto il mio medico se compare stitichezza se
soffro di diarrea prolungata o se i due disturbi si alternano, se urino
in maniera difficoltosa, se calo di peso in maniera inspiegabile, se ho
febbre, prurito o sudorazione persistente.
9 - Effettuo regolarmente il PAP test almeno ogni tre anni, ma se non
l'ho mai fatto lo farò al più presto.
10 - Eseguo regolarmente l'autopalpazione al seno, se ho compiuto 40
anni eseguo la mammografia, che ripeto con una frequenza stabilita dallo
specialista. Se nella mia famiglia ci sono stati casi di tumore al seno
inizio i controlli a 25 anni.
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Prevenzione Tumori della Pelle
I
dati epidemiologici ci dimostrano come la nostra Regione sia
purtroppo tra i primi posti in Italia per incidenza del melanoma
e per la mortalità da melanoma. |
Oltre
ai noti benefici sul corpo e sull'umore, l'arrivo del sole e della bella
stagione comporta però anche alcuni rischi per la salute, rischi che
possono essere controllati con alcuni semplici accorgimenti attuabili da
ognuno di noi.
Ci riferiamo in particolare al melanoma della pelle, una forma di tumore
legata in particolare all'esposizione dei raggi del sole, malattia che
nella nostra Regione ha una incidenza molto elevata. Il melanoma cutaneo
è una forma di tumore sulla quale gli interventi di prevenzione possono
avere un notevole successo: compare sulla cute, quindi è visibile, ha
di norma un lento accrescimento iniziale, rimane a lungo superficiale
nella maggioranza dei casi. In realtà spesso la modificazione di un neo
preesistente, o la comparsa di una nuova "macchia" sono
episodi che vengono trascurati.
I fattori che portano alla comparsa del melanoma sono diversi: sembrano
essere coinvolti fattori genetici (particolarmente colpite le
popolazioni nordiche con capelli biondi, castani o rossi, occhi chiari,
carnagione chiara che si scotta facilmente al sole), è stata
individuata una familiarità, sono probabili influenze ormonali, ma
soprattutto è importante l'esposizione ai raggi solari eccessiva.
Pertanto, alcune precauzioni molto semplici possono essere determinanti
nel prevenire la comparsa del melanoma; l'attenzione maggiore deve
essere posta dai soggetti a rischio elevato e medio (vedi la tabella
seguente), ma sono indicazioni comunque valide per
tutti.
AUTOVALUTAZIONE |
La
vostra pelle si abbronza facilmente e tollera bene il sole? Non
avete nei? Avete qualche neo regolare che è rimasto inalterato?
NESSUN RISCHIO PARTICOLARE
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Avete sofferto in gioventù di
scottature solari? Avete più di 40 nei? Avete molte lentiggini?
Avete parenti che hanno sofferto di melanoma? Avete uno o più nei
irregolari o di diametro superiore a 1 cm.?
BASSO RISCHIO |
Avete 1 o
più nei irregolari per bordo, colore e dimensioni?
Avete 1 o più nei maggiori di 6 mm. e/o che si modificano?
Avete un neo comparso in età adulta e che si modifica?
RISCHIO ELEVATO |
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Decalogo contro il melanoma
-
Evitare
le esposizioni eccessive e le scottature da sole, soprattutto nei
bambini e in soggetti con cute pallida che si abbronza con
difficoltà e si scotta facilmente;
-
Non
esporre al sole i bambini fino al 6° mese;
-
Evitare
le esposizioni al sole dalle ore 11 alle ore 14;
-
Utilizzare
cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali;
-
Utilizzare
l'ombra naturale (alberi, ecc.) e creare protezioni con ombrelloni;
-
Ricordare
che la migliore fotoprotezione è l'ombra e che un indumento
appropriato protegge più di una qualunque crema solare;
-
Usare,
specie se si ha la cute pallida, creme solari ad alta protezione che
contengano filtri bloccanti sia gli UVE che gli UVA;
-
Le
creme solari devono essere resistenti all'acqua ed applicate più
volte al giorno;
-
Alcune
sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie, petto,
spalle, dorso, piedi, cuoio capelluto (specie se calvi, ma non
solo);
-
Evitare
le abbronzature artificiali (lettini UVA) che oltretutto invecchiano
precocemente la pelle.
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Prevenzione
cancro
del retto-colon
Il cancro del
grosso intestino (colon e retto) è molto frequente in Italia; ogni anno
si ammalano dalle 20 alle 30 mila persone e circa 18.000 muoiono in
conseguenza di tale malattia.
L'incidenza è di 30-50 casi ogni 100.000 abitanti.
Nel
territorio dell'Alto Friuli le neoplasie dell'apparato digerente
rappresentano la prima causa di morte per tumore. |
La
maggior parte dei CCR sono il risultato della trasformazione di un
polipo.
La sopravvivenza dipende dallo stadio della neoplasia, quindi è molto
importante identificarla precocemente. Si può ridurre in modo
significativo l'incidenza e la mortalità per CCR attraverso varie
strategie:
-
PREVENZIONE PRIMARIA
-
PREVENZIONE SECONDARIA
-
DIAGNOSI TEMPESTIVA
-
SORVEGLIANZA DEI SOGGETTI
A RISCHIO ELEVATO
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Prevenzione primaria
Con questo
termine si identificano tutti quei provvedimenti che possiamo mettere in
atto per non venire in contatto con le cause esterne - cioè ambientali
- che comportano un aumento del rischio di contrarre una malattia.
I fattori ambientali che si associano ad un aumentato rischio di cancro
del colon sono di tipo alimentare. Per ridurre il rischio bisogna
evitare il consumo eccessivo di grassi animali: carne, burro, panna,
formaggi, uova, insaccati, ecc., mentre bisogna assumere quotidianamente
frutta e verdura fresca, che contengono fibre e vitamine, importanti per
il loro ruolo protettivo.
Una riduzione del rischio è garantita anche dall'esercizio fisico e dal
controllo dell'obesità.
Prevenzione secondaria
Si
riferisce a quegli interventi di natura medica (esami strumentali di
laboratorio...) che rendono possibile una diagnosi precoce della
malattia e quindi una cura adeguata.
SINTOMI DI ALLARME
-
RETRORRAGIE
-
PRESENZA
DI SANGUE E MUCO NELLE FECI
-
TENESMO
(sensazione dolorosa di dover evacuare, senza risultato)
-
DEFECAZIONE
IN PIU' TEMPI RAVVICINATI
-
STIPSI DI
RECENTE INSORGENZA
-
SENSO DI
INCOMPLETA EVACUAZIONE
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Questi
sintomi non caratterizzano solo le neoplasie, ma possono essere
indicativi anche per altre patologie di tipo infiammatorio o funzionale;
per queste deve comunque essere sempre prevista la diagnosi
differenziale.
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Diagnosi tempestiva
Nel cancro del colon-retto ci sono diversi esami che consentono una
diagnosi tempestiva:
-
ESPLORAZIONE
RETTALE - Viene
eseguita nel corso della visita del medico.
-
SANGUE
OCCULTO NELLE FECI -
Questo esame sembra poco attendibile perché non tutte le neoplasie
sanguinano (l'esame può risultare falsamente negativo) e perché i
sanguinamenti possono derivare da cause non tumorali (esame
falsamente positivo). Quindi non è del tutto certo che si tratti di
un efficace test di screening per la popolazione.
-
COLONSCOPIA
- I tumori del
colon e del retto, nella maggior parte dei casi, nascono da un
precedente polipo adenomatoso benigno che nel corso del tempo si
trasforma progressivamente in cancro. La colonscopia permette di
identificare quei polipi e asportarli prima che avvenga la
trasformazione, oppure di asportare il polipo trasformato in una
fase ancora iniziale.
E' dimostrato che l'effettuazione di almeno una colonscopia,
preferibilmente fra i 50 e i 60 anni, permette di ridurre
sensibilmente la mortalità per cancro del colon-retto.
-
CLISMA
OPACO - (se non
è possibile la colonscopia): è un esame radiologico utile, ma che
non permette di avere informazioni così precise come con la
colonscopia.

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Che
fare per prevenire il cancro del colon-retto? |
Sorveglianza
di soggetti a rischio elevato per cancro al
colon
chi sono i
soggetti a rischio? |
-
CAMBIARE
il tipo di alimentazione, normalmente ricco di grassi
animali, scegliendo una dieta che privilegia la frutta e la verdura
fresca.
-
ATTENZIONE
alla presenza in famiglia di cancro del colon-retto;
-
CONSULTARE
lo specialista ed il proprio Medico di medicina Generale in presenza
di sintomi simili a quelli descritti.

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Esiste
una predisposizione genetica al cancro del colon e del retto. In un
prossimo futuro sarà possibile anche eseguire dei test per valutare il
rischio genetico di ammalarsi di questa forma di tumore.
In presenza di sintomi quali quelli che abbiamo descritto, o in presenza
di situazioni familiari di cancro del colon retto, è importante che le
persone si rivolgano tempestivamente al proprio medico di Medicina
Generale o allo Specialista, professionisti che provvederanno a
identificare il rischio ed a consigliare le eventuali indagini
diagnostiche più appropriate, se necessario.
Particolare attenzione deve essere posta da:
-
chi
abbia almeno 3 parenti consanguinei, uno dei quali di 1° grado
(genitore, fratello, figlio), che siano riscontrati affetti da
cancro del colon;
-
soggetti
nei quali sia stato riscontrato ad uno o più familiari consanguinei
il cancro del colon prima dei 50 anni di età;
-
chi
abbia riscontro di questo tumore in due diverse generazioni nella
stessa famiglia (a questi soggetti è consigliata colonscopia o,
in alternativa, rettosigmoidoscopia e/o clisma opaco a doppio
contrasto ogni 5 anni con inizio a 40 anni);
-
individui
già operati per cancro del colon e /o per polipi adenomatosi;
(è consigliata una colonscopia ogni anno, per i primi tre anni, poi
ogni tre anni);
-
individui
già operati per cancro del retto e/o per polipi adenomatosi (è
consigliata una rettoscopia ogni 6 mesi nei primi tre anni - quando
è maggiore il rischio di recidiva locale - poi ogni tre anni);
-
individui
con colite ulcerativa o Morbo di Crohn di lunga durata: a questi
è consigliata colonscopia di controllo ogni anno dopo i primi dieci
anni di malattia per ricercare l'eventuale comparsa di displasia che
è un indicatore di rischio per l'evoluzione in cancro di tali
patologie;
-
si
segnala un più frequente riscontro di cancro del colon associato a
quello dell'endometrio delle ovaie, del tratto epatobiliare, dello
stomaco.
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Prevenzione
del cancro al seno
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Prevenzione
del cancro
al seno
Il cancro della
mammella è sicuramente il tumore più frequente nella donna ed anche
quello che, tra tutti i tumori, ne causa più spesso la morte. In Italia
una donna su 13 si ammala e una su 30 muore per cancro alla mammella.
Non sono note le cause precise di questa malattia, anche se determinate
condizioni si sono rivelate più "a rischio":
- età maggiore di
35 anni;
- nulliparità;
- lunga durata età
fertile;
- familiarità;
- precedente cancro
mammario;
- obesità;
- ecc.
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Segni
e sintomi |
Diagnosi |
Il cancro della
mammella si manifesta generalmente con un nodulo o un ingrossamento,
localizzato per lo più nella parte della mammella più vicina
all'ascella. Con minore frequenza possono essere interessate anche le
altre regioni della ghiandola.
Le manifestazioni che la donna non deve sottovalutare sono a carico di:
-
PELLE:
anormalità di colore eczema, retrazione, raggrinzimento;
-
GHIANDOLA:
presenza di nodulo, ispessimento, con o senza dolore - mutamento di
forma;
-
CAPEZZOLO:
secrezioni, retrazioni o cambiamento di forma;
-
ASCELLA:
noduli.

(A Tolmezzo opera in
questo specifico campo, l'Associazione A.N.D.O.S
: Associazione Nazionale Donne Operate Al Seno, sulla quale c'è una
pagina in questo sito)
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AUTOESAME
Permette di individuare quasi tutti i
tumori del seno. La sua utilità è garantita se viene fatto con
regolarità, una volta al mese, dopo il ciclo per le donne in età
fertile, in maniera corretta e scrupolosa.
Tutte le donne adulte dovrebbero periodicamente essere controllate
presso un apposito centro. Al medico dovrebbero rivolgersi comunque
tutte quelle che presentano un disturbo o una anormalità all'autoesame.
ESAME CLINICO
E' il primo approccio da parte del medico e consiste nell'ispezione e
palpazione accurate della mammella e del cavo ascellare. Il suo limite
è di non individuare sempre tumori di piccole dimensioni.
ECOGRAFIA
Del tutto innocua,
permette principalmente di distinguere la natura liquida o solida di un
nodulo.
MAMMOGRAFIA
E' certamente la metodica più importante, anche se non può essere
disgiunta da un esame fisico accurato e deve essere interpretata da un
medico radiologo competente.
Con una dose minima di radiazioni permette di individuare noduli al di
sotto della percettibilità con ciascuna delle precedenti procedure.
L'autoesame fatto regolarmente, una visita medica una o due volte
all'anno (a seconda dell'età e a giudizio del medico) nonché una
mammografia ogni due anni, dopo i 50 anni, possono essere uno schema di
diagnosi precoce molto efficace e consentire di individuare tumori di
piccole dimensioni.
AGOSPIRATO ED ESAME CITOLOGICO
Il prelievo con ago sottile di alcune cellule, eseguito sulla base
dell'esame clinico o mammografico, può offrire, in mani esperte, una
diagnosi di certezza. Con questa procedura inoltre si svuotano le cisti
per poterne esaminare il contenuto.
La ricerca di cellule maligne può essere eseguita anche sulla
secrezione del capezzolo raccolta su un vetrino.
BIOPSIA
Consiste nella asportazione chirurgica del nodulo. Va effettuata quando
tutte le indagini non hanno accertato la natura della lesione. Precede
comunque il trattamento chirurgico definitivo, che può essere attuato
immediatamente nel caso l'esame venga fatto durante lo stesso
intervento, oppure rinviato ad un secondo momento.
TRATTAMENTO
Oggi il trattamento dei tumori è compito affidato a medici di varie
discipline e il miglior risultato è frutto del lavoro concertato di
chirurgo, oncologo medico, radioterapista, immunologo,
anatomo-patologico, ecc.
Ogni caso deve essere affrontato in comune durante tutte le fasi per
decidere la più idonea strategia terapeutica (chirurgia, radioterapia,
chemioterapia, ormonoterapia, chirurgia ricostruttiva)
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(le rondini sono state fotografate
da Nazaria Zatti di Ampezzo) |
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