Solo fino a dieci anni fa si chiamava
"Africa del Sud Ovest", quest'arida distesa di 800.000 kmq.; ora ha
preso il nome dal Namib, "deserto" nella lingua dei suoi abitanti, i
Nama.
La Namibia, uno dei più grandi paesi dell'Africa, si trova tra il
17° e il 29° parallelo sud, nella parte sud-ovest del continente
africano e confina con Angola, Zambia, Botswana, Zimbabwe e il
Sudafrica.
Ed è proprio qui, a Città del Capo, che abita la nostra amica
Giuseppina, che ha appena percorso più di 5000 km alla scoperta di
questo straordinario Paese, considerato "la gemma" d'Africa: paese
di contrasti con panorami e scenari naturali spettacolari.
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In Namibia si passa infatti dalle coste
atlantiche fredde e selvagge, alla zona desertica con le più
alte dune d'Africa, alle immense savane, fino alle cittadine
dallo stampo bavarese.
E'
divenuta in questi ultimi anni meta crescente per
turisti provenienti da tutto il mondo, attirati dalle
irresistibili bellezze dei suoi spazi infiniti, dai paesaggi
incontaminati e da una notevole varietà di animali selvatici.
Verso le
metà del XIX secolo, alcuni missionari tedeschi si inoltrarono
all'interno del paese, aprendo la strada ai commercianti
accorsi al loro seguito. Il paese venne quindi annesso
all'impero coloniale tedesco nel 1884, lo testimoniano ancora
gli aspetti archiettonici e alcuni usi e costumi tuttora
in uso.
Dopo un periodo burrascoso, il paese ottenne l'indipendenza il
21 Marzo 1990. |

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il
viaggio |
"Il
desiderio di conoscere la Namibia è sorto subito dopo
aver trascorso un finesettimana a Cape Agulhas, la punta
estrema dell'Africa.
Venerdi 22 marzo 2002
Partiamo dalla nostra casa di Città del Capo alle 10 del
mattino; una prima fermata per il pranzo a
Lambert's Bay,
impossibile rinunciare visto che lì c'era la festa delle
aragoste!
Quindi il pieno di benzina a
Springbok, dopo 685 km.
Al confine fra Sud Africa e Namibia la temperatura segna
34 C., quasi per farci ambientare per la successiva
meta: Ai-Ais - che
vuol dire "scotta" -, una sorgente di acqua termale a 66
gradi C.
Abbiamo percorso finora 920 km in 10 ore e mezza,
indispensabile fare una lunga passeggiata prima di
andare a letto. |

(Cape Agulhas) |
Sabato 23 marzo
Mi alzo alle 6,40 e scopro stupita l'ambiente che ci
circonda e che non immaginavo dato che al nostro arrivo
era buio. C'e una montagna che sembra un pane cotto, a
circa 200 mt dalla nostra camera e lungo la vallata
scorre il Fish River,
mentre sul prato davanti bellissime palme e acacie del
deserto. Ogni tipo di comodità e servizi per i turisti:
una grande piscina con acqua a 36° C., 3 piscine
coperte, tende, caravan, 4x4, camping, molte automobili
di turisti.
A quest'ora del mattino il panorama è incantevole e pare
di essere in un'oasi di sogno. |
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Il Fish River |
Eccomi alla sorgente di Ai-Ais
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Alla
scoperta dei dintorni con una passeggiata lungo il fiume
fino alla diga che forma un grande lago e fa parte di un
lungo hiking trail di 85 km. nel famoso Fish River
Canyon, della durata di 5 giorni e per una distanza
totale di circa 90 Km.. Purtroppo non è la stagione
adatta per hiking .Camminare nel canyon è una delle
prove che solo pochi sono in grado di sostenere, è
infatti ritenuta dagli amanti di questo sport, una sfida
estrema. Comunque ci avviamo verso il canyon per una
strada che costeggia la parte est e giunge a punti
differenti dove poter ammirare lo splendido panorama.
A parte l'immensità dello scenario, mi colpisce molto il
silenzio assoluto che avvolge questa meraviglia della
natura, rotto solo dal canto degli uccelli.
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Il Fish River Canyon, con la sua gola lunga 161 km
e larga 27, per l'inestimabile bellezza è secondo solo al Grand Canyon
degli USA.
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Si prosegue fino a Mariental,
verso la Hardap Dam, la più grande diga della Namibia,
con la sua distesa d'acqua di ben 25 Km quadrati, totalmente
circondata da alberi.
Questo luogo magnifico rappresenta una sosta rilassante per
coloro che sono in viaggio verso il Fish River Canyon, situata
a 254 Km a sud di WIndhoek, poco distante dalla strada
principale per Keetmanshoop. La diga di Hardap è il luogo
ideale per la pesca con la lenza e gli sport acquatici, l'area
circostante è una riserva, particolarmente apprezzata per gli
amanti della natura.
Dopo cena una passeggiata su questa diga per cogliere meglio
il senso di immensità dei luoghi. Casualmente sentiamo dei
tuoni e vediamo lampeggiare, è come se si aprisse un concerto
di fuochi artificiali provenienti da tutte le direzioni. E'
meraviglioso perchè siamo nel buio totale, se escludiamo le
luci del ristorante.
Mi sento più vicina alla natura che mai.
Finora, in soli due giorni ho visto e provato meraviglie ed
emozioni, anche se ora ci aspettano quasi 400 km di strada
sterrata. |
Domenica 24 marzo
Ha piovuto durante la notte, rinfrescando un pò il terreno.
Dopo un'altra passeggiata sulla diga, le valige e via per
Gross Barmen, tra Windhoek e Okahandia, un'altra sorgente di
acqua termale a 65° C. Lungo il percorso l'attraversamento del
Tropico del Capricorno.
Dopo l'arrivo a Gross Barmen - altri 380 km - una visita al
lago e alla sorgente.
Alle
Acque Termali
di Gross Barmen, a 100 Km da Windhoek, in
direzione nord; ci si può rilassare in piscina o nei
bagni termali circondati da palme altissime.
Lunedi 25 marzo
Sveglia di buon mattino per una giornata bellissima.
Partenza alle 9,00 per Etosha Pan,
via Otjwarongo e
Outjo, e dopo 280 km
entriamo nel parco di Okaukuejo
alle 13.00. Un punto interessante del parco Etosha è questo
piccolo lago formatosi nelle vicinanze di
Okaukuejo, dove
elefanti ed altri animali vanno ad abbeverarsi
durante la notte.
Lungo il percorso, prima
di arrivare al nostro bungalow con altri 112 km di strada
sterrata, alcune soste per vedere gli animali: gazzelle
springbok, gemsbok e bontebok, zebre, struzzi, uccelli e un
falco.
Finalmente al bungalow verso le 14,00, dopo un breve pasto,
decidiamo di farci un'altra tirata per il parco alla ricerca
di altri animali. Al rientro, un bel bagno in piscina e al
tramonto sulla torre di 20 mt. per vedere il sole calare
all'orizzonte su uno spettacolare panorama.
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Il
Parco Nazionale
dell'Etosha è uno dei più affascinanti e antichi
dell'Africa, fu dichiarato una riserva dal governatore tedesco
Von Lindequist nel 1907. Il cuore del parco è il Pan,
che significa "luogo dalle acque asciutte", un lago
prosciugato dall'aspetto di un deserto salato, bianco e
piatto, situato in una depressione di circa 5'000 kmq.
ETOSHA significa "il posto
grande e bianco"; il parco misura ca. 22'720 kmq con un
altitudine media di m 900.
Sulla sua superficie sono presenti 144 specie di mammiferi.
Tra questi : elefanti, giraffe, gnu, e rinoceronti neri. Non
mancano i predatori: leoni, ghepardi, leopardi e diverse
specie di gatti selvatici. Ed anche gli spazzini: Iene e
sciacalli.
Ancora diverse specie di antilopi, dalla maestosa eland alla
minuta dik-dik.
La più stupefacente è la gemsbok, di colore bianco e nero.
Circa 340 specie di uccelli popolano il parco, fra queste
l'uccello nazionale del paese, il lanius dal petto rosso.
La possibilità di vedere numerosi animali rende l'Etosha un
parco Africano indimenticabile. Ben gestito e protetto è uno
dei parchi principali del continente. Considerato il numero
limitato di campi esistenti nella zona, i visitatori si
sentono totalmente immersi nella natura.
Le entrate del parco sono due:
l'Andersson Gate a sud ed il Von Lindequist Gate ad est,
accessibili dalle strade principali che provengono da Windhoek.
L'ingresso è a pagamento. Le strade non sono asfaltate ma sono
tenute in ottime condizioni e con una precisa segnaletica. I
visitatori non possono scendere dalle auto, devono rispettare
l'habitat naturale e non disturbare assolutamente gli animali.
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Martedi
26 marzo
Un'altra bellissima giornata. Mi alzo presto per fare alcune
foto dalla torre all'alba, perché il cielo con questa luce è
irresistibile.
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(panorama dalla Namutomi
tower) |
Il campo di
Namutoni,
affascinante nel suo genere, ha una fortezza che è stata da
poco eletta monumento nazionale.
Poi la partenza per il parco Halali,
a 90 km di distanza, alla ricerca di altri animali, ma con
nessuna fortuna. Quindi verso il parco Nautomi, ad oltre 75
km. di strada sterrata. Al ristorante assaggiamo la carne di
antilope e riprendiamo la strada alla ricerca dei "grossi
animali".
All'inizio vediamo giraffe, zebre, gazzelle e volpi. Abbiamo
quasi perso la speranza di vederne altri, ma dopo un'ora di
viaggio finalmente scorso una macchia fra le acacie alte. Un
controllo col binocolo e la conferma che si trattava di
elefanti, non uno, ma una quarantina o più. Non riusciamo a
contarli perché sono allungati in una lunga fila, incolonnati
verso la medesima direzione.
Ci fermiamo quasi un'ora ad osservare questi giganti della
natura. Altre 6 macchine si fermano dietro la nostra per
osservare.
Sta per farsi buio, facciamo dietro front per rientrare nel
parco, quando improvvisamente uno dei piccoli elefanti si
avvicina alla strada.
Siamo un pò impauriti perché anche la madre è dietro al
piccolo. Ce ne andiamo via lentamente per rientrare nel campo.
Vicino alle camere c'è una grande pozza d'acqua con alcune
panchine dove ci si può sedere ed attendere nel silenzio gli
animali che vengono ad abbeverarsi.
E' tutta da respirare questa pace nella autenticità della
natura. Penso che sono molto fortunata a trovarmi qui in
questo momento.
Mercoledi 27 marzo
Alla volta di Tsumeb,
a 120 km da Nautomi. Caldo anche oggi. Si tratta di un
villaggio culturale della Namibia. Posso conoscere tutti
i tipi di capanne che esistono tra le tribù del Paese.
Trovo anche gli oggetti artigianali e mi soffermo
soprattutto sulle sculture in legno e pietra in cui gli
indigeni sono particolarmente bravi. Le donne
confezionano cestini, collane e indumenti tradizionali.
La popolazione della Namibia conta
un milione e mezzo di abitanti su un territorio grande tre volte
l'Italia. Circa l'80 % della popolazione appartiene al gruppo Bantu,
diviso in varie etnie: gli Owango, i Kavango e gli Herero; i bianchi
- che sono per lo più di origine tedesca e afrikaner, sono il 10%; i
meticci (o coloured) circa il 5%. Namibia, ultimo rifugio dei primi
abitanti della regione sudafricana, gli Ottentotti ed i Boscimani,
che subirono le invasioni dei neri bantu (provenienti dal nord).
Indipendente dal 1990, la Namibia è stata per oltre mezzo secolo
parte del Sud Africa, dominata da una popolazione colonizzatrice che
ha imposto regole e stili di vita lontani; una nazione dove,
nonostante l'indipendenza e la fine della segregazione razziale, la
grande ricchezza è ancora nelle mani dei pochi bianchi che ne
gestiscono l'economia. |
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Si prosegue poi a sud, verso
Grootfontein per altri 200 km., per vedere il meteorite Hoba,
il più grande al mondo, del peso di 50 tonnellate, ritrovato
nel 1920.Il
Meteorite di Hoba,
può essere ammirato nella
fattoria di Hoba, 19 Km dalla città di
Grootfontein.
Ha una massa di circa 54
tonnellate e si stima che sia caduto sulla terra circa 80.000
anni fa.
Si prosegue il viaggio per
Otavi, Karabib, Usaskos e
finalmente, dopo 720 km. arriviamo a
Swakopmund, sul mare, con un'aria fresca e il tempo
nebbioso. Il mare della Namibia non è adatto ai bagni, in
quanto le temperature dell'Atlantico variano tra i 12°C e i
16°C. La costa però è un vero e proprio eldorado di pescatori.
Un giro d'obbligo per la cittadina molto carina e
interessante. Qui i tedeschi hanno lasciato un'impronta
decisamente forte della loro presenza: la gente di ogni colore
parla ancora tedesco.
Swakopmund
è un luogo di singolare bellezza, che ricorda
vagamente un villaggio Bavarese, tra il mare e il deserto.
L'atmosfera è calma e rilassante, vi sono splendide
passeggiate, palme e dei bellissimi giardini pubblici. La vera
attrazione del luogo, è il fatto che si possono visitare sia
il mare che il deserto. L'atmosfera continentale di Swakopmund
è creata dagli edifici di inizio secolo. Diverse le
possibilità turistiche in questa zona: dalle escursioni
nel magnifico deserto del Namib ai bagni riparati a Palm
Beach, (piscina olimpionica e un campo da golf, in erba, nel
deserto).
Giovedi 28 marzo
Il tempo si mantiene nebbioso e spira un venticello fresco a
19 gradi: una bella differenza dai giorni precedenti. E' il
tempo ideale per una visita al museo storico e a quello dei
minerali e pietre preziose.
Poi di nuovo nella natura fra le dune verso
Walvis Bay, il porto
principale della Namibia, lungo la costa a 45 km. da
Swakopmund. Walvis Bay ha l'aspetto di un'oasi con tante palme
lungo le strade.
Le dune sono il luogo principale di divertimento per i giovani
con le dunebuggies. La più alta raggiunge i 300 mt.
All'orizzonte solo sabbia dorata e una catena di dune
infinita.
Nel pomeriggio partenza per la capitale
Windhoek.
Windhoek è situata
sull'altopiano centrale della Namibia a un'altitudine s.l.m.
di 1650 mt; è una città affascinante, circondata da colline e
da imponenti montagne. Conta 240.000 abitanti (il totale di
abitanti in Namibia è di 1.500.000)
Una curiosità: essendo arrivati di sera, col buio, abbiamo
cercato una camera nei pressi di Daan
Vilijoen Dam a 20 chilometri dalla capitale.
Entrando in camera leggo con meraviglia l'avviso di tenere
chiusa la porta per la presenza di babbuini. Infatti verso le
due di notte il risveglio (e lo spavento) per i loro
fortissimi urli.
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Una zebra attraversa
tranquilla la strada davanti alla nostra autovettura. |
Venerdi 29 marzo.
Al risveglio la constatazione della bellezza di questo luogo
sulla diga.
Gianni, mio marito, alle 9,00 decide che era il momento di
partire per il rientro a casa. Improvvisamente mi sento un pò
delusa perché il tempo è volato, nonostante i 3.960 km
percorsi. La strada del ritorno sarà ancora più lunga,
esattamente di 1420 chilometri in più.
In totale la nostra maratona in macchina per le strade della
Namibia conta 5400 chilometri.
Rimane ancora negli occhi l'immagine di grandi orizzonti e il
senso di libertà Questa sensazione di pace e
silenzio è contornata dai paesaggi unici della Namibia,
ricchi di contrasti tra luci ed ombre, tra ambienti geografici
talmente diversi da avere l'impressione di aver visitato un
continente. "
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